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“Lo gnomo del ricordo” fiabe per bambini

"Lo gnomo del ricordo" Ciemme editore

Tempo fa -un paio d’anni almeno- un’amica di famiglia ha regalato a mia figlia questo libro, reduce delle pulizie di primavera che stava facendo a casa sua.

I libri io non li butto mai e questo è finito tra gli altri che mi sono ripromessa di leggere alla mia bambina quando sarebbe cresciuta un po’.

E’ prioprio una fortuna che i nostri amici e conoscenti conoscano la nostra passione per la lettura, altrimenti queste favole sarebbero sicuramente finite nello scatolone del riciclo e io avrei ignorato una parte della cultura della mia città; una parte che mi affascina e rapisce da quando ero piccina e che non sapevo appartenesse anche alle “mie montagne”.

Sì perchè a quanto pare fate, gnomi, streghe e arti magiche sono l’argomento preferito nelle favole della popolazione Cimbra (minoranza che parla la lingua cimbra, un idioma appartenente al ceppo delle lingue germaniche, e che si trova sui rilievi tra Veneto -Lessinia, altopiano di Asiago, Cansiglio- e Tentino) e non sono protagonisti solo in racconti famosi come “Harry Potter” o “Il Signore degli Anelli”!

Lo gnomo del ricordo” racconta di una bambina, Irene, che ogni notte prima di dormire chiama vicino a lei “l’omino dei sogni” accendendo una lucetta blu. Al bagliore di questa lieve lucetta la stanza si riempe di magia e di personaggi fantastici come gnomi, elfi dispettosi e fatine buone. Una di queste sere Irene sostiene che le streghe non esistono e gli gnomi (preoccupati perchè effettivamente da molto tempo non vedono una strega, e temono di scomparire pian piano anche loro), partono per una spedizione alla loro ricerca, con il desiderio di salvare tutto il mondo di fantasia e che le creature fatate non svaniscano per sempre dai nostri sogni.

Si entra così in un’atmosfera di magia e incanto tra montagne, valli e torrenti, un mondo misterioso che ci cattura con la sua forza, con le piante, gli animali, i ritmi del bosco. Incontriamo i personaggi magici delle nostre contrade, quelli che danno il nome a cime e grotte, ma che conosciamo appena: le Beate donnette, le Anguane, il Salvanel, il Tanzerloch…

La voragine del Tanzerloch Foto di"bur.regione.veneto.it"

La scrittrice di questo racconto, Paola Favero, lavora come funzionario del Corpo Forestale dello Stato presso il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e si occupa prevalentemente di Educazione Ambientale. Ama la montagna e le sue manifestazioni e oltre a “Lo gnomo del ricordo” ha pubblicato altri libri di fiabe (“Il cerchio incantato” e “ Accadde una volta agli gnomi…”) con le quali cerca di proporre il mondo magico e misterioso dei monti e delle loro tradizioni anche ai bambini.

Lo consiglio a tutte le mamme che leggono le favole ai propri figli, soprattutto se abitate nei dintorni di Vicenza e Asiago o se siete amanti dei racconti legati alle leggende della nostra cultura!