Bambini Mamma

Pannolino addio!

Foto di "www.terranauta.it"

Il momento dello “spannolinamento” prima o poi arriva per tutti.

L’arrivo del terzo compleanno e l’inizio della scuola materna diventa un limite di tempo insuperabile per tutte le mamme visto che il saper controllare i propri bisognini è un requisito fondamentale per la frequenza in quasi tutti gli asili.

Biologicamente il periodo in cui si comincia a contollare lo stimolo si aggira tra i 18 mesi e i 3 anni d’età ma i tempi non sono uguali per tutti. In realtà le avvisaglie che ci dicono che il bambino è pronto di solito non si notano prima dei due anni. Occorre comunque non mettere fretta al bambino, c’è qualcuno che arriva anche ai 4 anni prima di separarsi dal pannolino. Le bambine sono mediamente più precoci di 6-8 mesi rispetto agli amichetti maschi e questo perchè i maschi hanno uno sviluppo neurologico più lento.

Chi ce la fa al primo tentativo…a chi serve più pazienza…ma prima o poi l’impresa riesce! Certo è che adolescenti con il pannolino non se ne trovano…E non bisogna farsi scoraggiare dalle mamme che sostengono orgogliose che il loro caro figliuolo a tre mesi la faceva già nel wc e tirava perfino lo sciacquone!

Per reggiungere l’obbiettivo con successo è necessario rispettare i tempi e riconoscere i segnali: Molto spesso è proprio il bambino che ci fa capire che è arrivato il momento; Lo fa rendendosi conto di essere bagnato e dicendolo, o manifestando la volontà di fare i bisognini “come i grandi”, mentre alcuni bambini chiedono proprio chiaramente di voler togliere il pannolino. La mamma, comunque, può riconoscere il segnale quando il pannolino resta asciutto per periodi di tempo di 3-4 ore. Un discorso a parte va fatto per quanto riguarda la notte; Infatti mentre dorme il bambino non controlla gli stimoli consciamente quindi bisognerà aspettare finchè il pannolino rimane asciutto fino al risveglio per 3-4 giorni consecutivi.

Quando gli indizi dicono che è il momento bisogna armarsi di pazienza ed entusiasmo in modo che il pargolo sia felicemente attratto dal cambiamento. Sarebbe preferibile che questo momento coincidesse con i mesi più caldi per ovvi motivi di praticità, ma non sempre è così!

E’ necessario mettere in conto qualche incidente di percorso soprattutto i primi tempi. Il bambino si deve esercitare più volte prima di riuscire a capire il meccanismo, proprio come succede per imparare a parlare o camminare. Capiterà quindi possa scappare un po’ di pipì nei pantaloni e in questo caso non bisogna umiliare il piccolo ma fargli notare l’errore con qualche commento allegro come potrebbe essere per esempio :”questa pipì biricchina che scappa sempre nel momento sbagliato” oppure “dobbiamo insegnare a questa pipì come si fa” .

Perchè questo accada il minor numero di volte possibile si può accompagnare il bambino al bagno ad intervalli di tempo regolari, ogni 1-2 ore, proponendolo con il tipico entusiasmo da “spannolinamento”… il che significa sfoggiare un raggiante sorriso e dire allegramente saltellando sul posto: “andiamo a fare un pò di pipì!!!” .

Creare una routine giornaliera come accompagnare il bimbo al bagno in determinati momenti della giornata ad esempio appena svegliato al mattino, prima di sedersi a tavola per il pranzo o prima della merenda può essere un’altro piccolo accorgimento che lo aiuta ad associare gli avvenimenti e, a lungo andare, ricordarsene da solo.

Una volta tolto il pannolino, sarebbe buona norma non tornare sui propri passi rimettendolo, ma continuare l’esperienza con pazienza e determinazione.

E’ fondamentale che sia il bimbo stesso a scegliere il “mezzo”; Ovvero se preferisce il classico vasino (in commercio ne esistono di forme e colori per tutti i gusti), il riduttore o semplicemente la tazza del wc così com’è. La mia bambina ha scelto quest’ultima soluzione; Il riduttore la infastidiva perchè le pizzicava la pelle e si muoveva. Sinceramente il vasino non l’ho molto proposto perchè, a mio avviso, il passaggio vasino-wc sarebbe un’altro scoglio da superare. Alcuni bambini preferiscono “stare con i piedi per terra”, altri temono di farla “nel vuoto” e il vasino in questi casi diventa l’unica soluzione. Sarebbe preferibile far comparire “il mezzo” qualche giorno prima del tentativo di “spannolinamento” in modo che il bambino prenda confidenza con l’oggetto prima di usarlo.

Foto di "www.isoladelbambino.it"

Altro accorgimento è quello di rendere l’ambiente più gradevole possibile magari permettendo al bambino di portare con sè un libretto o un giochino che lo aiuti ad “ingannare il tempo” quando il bisognino non arriva subito e renda il momento piacevole e positivo. Ci sono bambini che vogliono la mamma al loro fianco per avere compagnia e sostegno altri invece che preferiscono rimanere soli e non avere distrazioni. Mia figlia, ad esempio, socchiude addirittura la porta…

Bisogna tener presente che per i bambini “fare la cacca” ha un significato molto importante, infatti per loro è la dimostrazione di essere capaci di creare qualcosa ma al tempo stesso vedono e sentono che perdono una parte di sé. Quindi è necessario porre attenzione quando si tira l’acqua; Ci sono bambini che si divertono a “salutare” la cacca che se ne va, altri che invece si spaventano. E’ importantissimo non farlo quando sono ancora seduti, potrebbero aver paura di essere risucchiati insieme al bisognino stesso.

Sottolineo che ai primi successi di nostro figlio in questa impresa, è d’obbligo esternare il nostro orgoglio con complimenti e lodi anche esagerando la cosa tanto da far vedere il “prodotto” al papà o alla nonna… Così sarà motivato nel ripetere l’esperienza e acquisterà sicurezza nelle proprie capacità.

Una volta che si è arrivati a questo punto il gioco è fatto! Siamo stati in grado, ancora una volta, di accompagnare il nostro cucciolo a fare quel passo in più verso l’indipendenza… Questo è uno degli insegnamenti che gli servirà certamente per tutta la vita, non credete?