Bambini

Bambini: la fase dei no!

Mio figlio ha 20 mesi e da qualche settimana a qualsiasi domanda o richiesta che gli viene rivolta, la sua risposta secca è costante è NO!

Chi ha avuto un bimbi di questa età sa bene che questa è una fase fortunatamente passeggera ma molto importante nella crescita del bambino.

Ha finalmente imparato e capito il significato di questa parolina magica: quante volte glielo abbiamo ripetuto mentre lui era in piena fase esplorativa? Mentre cercava di arrampicarsi sui mobili, spostare sedie, aprire i rubinetti dell’acqua…tanto per fare alcuni esempi?

E lui ora ha imparato a ribellarsi e ripete il No in continuazione!

Qualsiasi cosa che chiedo a Francesco riceve un No come risposta. E spesso, scappa oppure punta i pedi e piange e urla se non vuoel proprio ascoltarmi.  E’ un opposizione tipica dei bambini di questa età …e averlo letto su più libri in parte mi ha consolato (mal comune…).

Certo è che spesso diventano difficilmente gestibili, le   urla sono sempre più frequenti e i no sempre più ostinati. Frustrante no?

Si ribella nell’andare a letto, nel vestirsi, nel prepararlo…fortunatamente , nel mio caso non nel mangiare. Ma per tutto il resto il No è costante.

Come comportarsi?

Io e mio marito ci siamo trovati a cozzare contro questo desiderio di autonomia del bambino. Perchè è proprio questo che ci vuole comunicare: la volontà di essere indipendente!!!

E’ fortunatamente una fase fisiologica che attraversano tutti i bambini ma, nella comprensione, dobbiamo anche fargli capire che non possiamo fargli fare tutto ciò che vuole.

Anche se è piccolo bisogna iniziare a dargli delle regole, a fargli capire che ci sono cose che si possono fare e altre no, che ci sono momenti adatti per poter fare alcne cose e altri completamente sbagliati.

E’ chiaro che il bimbo è piccolo e che quindi tende ad ignorare le regole che gli vengono dette.

Potrebbe essere utile qualche piccola punizione simbolica nel caso si ostini ripetutamente a non rispettare ciò che gli diciamo. Come portarlo per qualche minuto nella sua cameretta. Non so se avete mai visto SoS Tata, ma spesso viene utilizzato un piccolo angolo della casa come posticino di “riflessione” (sempre a vista) , in cui si lascia il bambino  seduto qualche minuto finché non comprende che ha sbagliato.

Anche la sottrazione di qualche gioco, temporaneamente, potrebbe essere utile.

Ma mai criticare la sua persona (con frasi del tipo” sei diventato cattivo/pestifero/ monello…”) ma solo i comportamenti negativi! Lui stesso alla fine si accorge di sbagliare e viene  da noi cercando di riparare il capriccio con coccole e bacini!

Nel mio caso le sto provando tutte. Anche qualche rara ma utile sculacciata (sul pannolino ) quando agisce mettendo a repentaglio la sua incolumità o quella di altri bambini.

Pian pianino inizia a capire ma ci vuole tanta, tantissima pazienza!