Dopo le dimissioni dall’ospedale, una volta partorito, le visite pediatriche per il bilancio di salute servono a capire se il bambino cresce nel modo corretto sotto il profilo psichico-fisico e a verificarne, in generale, lo stato di salute.
La frequenza delle visite varia in base alle disposizioni dell’autorità sanitaria regionale:
La mia regione, il Veneto, ne prevede la programmazione al 1° mese, al 3° e ogni 3 mesi fino all’anno. Dopo l’anno a 18 mesi, a 3 anni, a 5-6 anni, a 11 e a 14.
Oltre alla visita medica generale il medico misura l’altezza, il peso e la circonferenza cranica del piccolo, verifica lo stato delle fontanelle sul cranio, valuta i riflessi e controlla udito e chiede ai genitori la storia clinica della famiglia (sordità gravi, diabete, malattie gravi in genere).
Esegue anche una serie di screening per diagnosticare per tempo, se esistenti, alcune malattie particolari come possono essere, per esempio, la displasia all’anca, l’ipertiroidismo o la fibrosi cistica.
Nel caso, il medico prescriverà al bambino gli adeguati esami di approfondimento. (Ad esempio l’ecografia alle anche per la displasia).
E’ in queste occasioni che il pediatra dispone le direttive per l’allattamento, la cura del neonato e lo svezzamento.
Inoltre fornisce informazioni sui vaccini ed eventualmente sarà lui a posticiparne la data in caso sia necessario (se il bambino soffre di particolari allergie, intolleranze, se è stato curato con antibiotici pochi giorni prima della data prevista per il vaccino o altro).
Il rapporto di fiducia e un dialogo aperto tra i genitori e il medico pediatra è molto importante per la salute stessa del bambino ed è proprio in occasione del primo bilancio di salute che genitori e medico si incontrano per la prima volta e possono gettare le basi per un rapporto che durerà (in genere) fino al compimento del 14° anno d’età del bambino.