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Metodi di conservazione di una volta? Funzionano ancora!

Chi ha un orto in genere  conosce le tecniche di conservazione che si tramandano di generazione in generazione. Alcune di queste sono moto antiche, e si basano sull’utilizzo del sale, dell’aceto o dell’alcool. Tutti e tre funzionano infatti  da antisettici ostacolando lo sviluppo e la proliferazione di microbi  e permettendo la conservazione degli alimenti.

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Conservare con l’aceto:

va utilizzato quello bianco  da alcool a 7°. Il suo potere conservante risiede  nel suo essere acido e alcolico, arresta lo sviluppo dei microbi andando a sostituirsi all’acqua contenuta negli alimenti da conservare.

Conservare con l’alcool:

Per le conserve sotto alcool va utilizzata acquavite bianca a 40 o 45 °. Serve infatti un alcool insapore che preserva il gusto dei frutti.

Conservare sotto sale:

Per la salatura a secco si usa del sale bianco molto asciutto.

Per la salamoia invece va bene sale marino o grigio poco raffinato che contiene iodio.

Disidratazione:

Con questa tecnica si elimina l’acqua dagli alimenti  o per cottura (in forno ) o con l’esposizione prolungata al sole.

Conservare sottolio:

L’olio o il grasso usato per conservare, creano una pellicola protettiva che permette di isolare gli alimenti dall’aria, Può essere usato per conservare gli ortaggi sbollentati, rosolati, crudi o cotti.

Qualsiasi metodo utilizziate , è importante  sempre eseguire passo passo le modalità di preparazione  delle conserve e delle confetture, utilizzando sempre  prodotti molto freschi e sani.

Seguite sempre in modo scrupoloso le tempistiche di cottura e di preparazione.

Una volta invasate e sterilizzate, ricordatevi sempre di etichettare il contenuto specificando anche la data di preparazione.

Un esempio di conservazione all’aceto? Le ciliegie!

Foto: www.sheknows.com.au