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Quando ci rechiamo al supermercato e scegliamo cosa mettere dentro il nostro frigorifero e quindi sulla nostra tavola dobbiamo considerare questi quattro fattori:
- Da dove arriva il prodotto
- Se il prodotto è di stagione, in quanto i valori nutrizionali diminuiscono in modo direttamente proporzionale a tempo che passa dalla raccolta al consumo
- Se è un prodotto di qualità (BIO, DOP, IGP)e se l’eventuale maggior costo è dettato da ciò
- Quanto costa al nostro portafoglio e al suo smaltimento
Se noi consideriamo questi quattro punti, compriamo “bene”, secondo il nuovo logo Europeo del biologico, in vigore dal 1° luglio 2010 valorizziamo la nostra agricoltura e sviluppiamo la capacità di scegliere consapevolmente un alimento piuttosto che un altro, limitando coì l’influenza dei mass-media.
Ma quali prodotti dobbiamo privilegiare?
Sicuramente il nostro territorio è da tempo impegnato a promuovere e divulgare i valori positivi legati al consumo di prodotti di stagione e provenienti dalla nostra agricoltura, ma forse questa non è una novità.
Se vogliamo mettere in tavola le stagioni possiamo trovare prodotti locali “a chilometro zero”, nelle aziende che ne fanno vendita diretta, nelle Fattorie didattiche, che fra l’altro stanno anche promuovendo tutta una serie di attività di educazione alimentare per i bambini cercando di trasmettere amore per i prodotti della terra.
Ma quali sono i prodotti da privilegiare per la nostra salute e qualità di alimentazione affinché si promuova anche la biodiversità dell’ambiente, il rispetto di questo e la finalità sociale? Sicuramente quelli a marchio DOP, IGP, PAT, BIO.
Ma vediamo nel dettaglio cosa significano tutte queste sigle:
DOP significa Denominazione di Origine Controllata ed è applicato a quei prodotti il cui processo produttivo completo, compreso il reperimento della materia prima è avvenuto integralmente in un’area geografica delimitata, secondo precisi standard
IGP significa Indicazione Geografica Protetta, qui l’area geografica e gli standard possono essere limitati ad una sola fase del processo produttivo
BIO significa quel prodotto deriva da un’agricoltura che considera l’intero ecosistema agricolo, sfrutta la naturale fertilità del suolo favorendola con interventi limitati escludendo di norma l’utilizzo di prodotti di sintesi.
PAT significa Prodotti Agroalimentari Tradizionali , sono quei prodi inseriti in un elenco del Ministero che devono essere tutelati affinché non scompaiano perché presentano un alto valore gastronomico e culturale.
Per una spesa consapevole è opportuno anche fare attenzione sempre all’etichetta che ben leggibile deve riportare sempre:
- Denominazione di vendita, cioè il nome del prodotto per esteso con eventualmente il trattamento tecnologico eseguito;
- Ingredienti in ordine decrescente relativamente alla quantità;
- Peso netto;
- Modalità di uso e conservazione;
- Data di scadenza;
- Nome e sede del produttore e lotto di appartenenza;
Inoltre è bene, ovviamente a parità di qualità e prezzo preferire prodotti confezionati con materiale riciclato e/o riciclabile.
Purtroppo l’Etichetta Nutrizionale non è ancora in tutti i prodotti obbligatoria.
Questi sono solo pochi consigli per la vostra spesa, ma ricordate che noi siamo ciò che mangiamo e ciò di cui ci nutriamo esprime la nostra appartenenza ad un ambiente sociale, religioso ed etico: nutrizione adeguata e salute sono diritti umani fondamentali strettamente intrecciati.