Le rose sono dei fiori dalla bellezza indiscutibile, e raccogliere le rose del proprio giardino sarebbe una bella soddisfazione! Ma mantenere rosai nel tempo non è sempre facile. Ecco come fare.
Innanzitutto è bene fare la potatura nel periodo migliore rappresentato, per i rosai rifiorenti, da fine febbraio-inizio marzo. Nelle regioni a clima più mite si potrebbe fare già agli inizi di gennaio. Nelle zone in quota o fredde invece è meglio posticipare il tutto a marzo, l’importante è non andare MAi oltre la metà di aprile. Anticipando la potatura (fino al massimo di novembre ma nelle zone più miti), si ottengono rosai dall’aspetto più gradevole, i germogli dormienti hanno tutto il tempo di svilupparsi e di emettere i nuovi germogli che compariranno a marzo.
Per quanto riguarda rosai non rifiorenti, tra cui molte varietà di rose antiche e la maggior parte delle rose liana, non p sempre necessaria la potatura e non va MAI fatta a fine inverno. L’unica soluzione è intervenire quando i rosai sono appassiti anche solamente limitandosi sopprimere la vegetazione eccessiva.
Quando potate utilizzate sempre i guanti e dopo ogni intervento pulite le cesoie con alcol o sopra una fiamma .
Come potare:
La regola principale è potare i rosai a tre gemme in modo da lasciare solo 3 gemme su ciascun ramo. La potatura però va modulata a seconda della varietà:
I rosai che mancano di vigore vanno potati a 2 gemme invece che a 3
I rosai che invece hanno un eccesso di vigore vanno potati a 4 o 5 gemme. In questo modo la pianta sarò stimolata a fiorire e non a produrre altro legno.
Non dimenticatevi in ogni caso di ripulire la pianta togliendo i rami morti, gracili o malati.
Il taglio va fatto con cesoie pulite e disinfettate per evitare di creare punti di accesso per patogeni e parassiti. Si sceglie un germoglio sano rivolto verso l’esterno e si taglia subito sopra in modo obliquo in modo che l’acqua piovana non goccioli sulla gemma in questione.
Dopo la potatura , dopo aver potato i rosai rifiorenti in inverno, va sparso nel terriccio fertilizzante, cornunghia o fertilizzante organico ai loro piedi. Vanno trattati preventivamente con poltiglia bordolese per proteggerli dalle malattie.