I miei bambini sono ai poli opposti per quanto riguarda la creatività.La più grande disegna da sempre, da quando ha capito come tenere in mano una matita. Ha riempito quintali di fogli tanto che a un certo punto mio marito ha iniziato a creare dei blocchi da disegno con le fotocopie che non usavano più in ufficio. E’ stata anche una grande consumatrice di colori, e uno dei suoi regali che ha preferito di più è stata la valigia con decine e decine di pennarelli, tempere e matite colorate delle tonalità più svariate. La tiene sotto il suo letto come una reliquia e guai se qualcuno gliela tocca, soprattutto se si tratta del fratello che usa le penne alla stregua dei trapani.
Da piccola, come per tutti i bimbi immagino, c’è stato anche per lei il periodo anarchico quando ogni angolo era quello buono da colorare. Preferiva di gran lunga i pennarelli ai pastelli per i colori più vivaci e la facilità di realizzare le sue “opere”. Il problema era riuscire a farle capire che il tappeto e il divano, così come i muri di casa , andavano bene così com’erano e non avevano bisogno di nuove “tinteggiature”.
Non ci siamo risparmiati murales variopinti dalle incomprensibili forme, ma per fortuna quando le abbiamo spiegato che era meglio se i suoi disegni li faceva su carta perchè così li potevamo conservare meglio, per quando sarebbe stata grande, ci ha ascoltato senza particolari problemi .
Con le pareti le abbiamo però lasciato una bella valvola di sfogo intorno 2 anni e mezzo quando le abbiamo sistemato la cameretta in vista dell’arrivo del fratellino. Prima di ricoprire la parete con i mobili della camera, il papà le ha dato la matita in mano e le ha detto: ora disegna tutto quello che vuoi!. Ha passato una giornata intera in camera per realizzare un a sorta di girotondo: una fila lunghissima di persone/teste tutte che si prendevano per mano e che ricoprivano due pareti contigue per un totale di 7 metri!
Il disegno è stata anche la via con cui lei ha metabolizzato l’arrivo del nuovo fratellino. Da un lato disegnandomi per mesi con la carrozzina in mano e lei che mi accompagnava, e dall’altro preparando l’annuncio della nascita di Francesco. Non aveva ancora tre anni ma colorava da super esperta, e sempre accompagnata dal suo inseparabile tavolino.
Anche ora che ha 8 anni il disegno rappresenta una sua valvola di sfogo, con cui mette alla prova la sua dirompente creatività m anche con cui esprime i suoi sogni e desideri mettendo nero su bianco emozioni positive. Ed è questa per me la cosa più importante che va al di là della capacità realizzatevi.
Il fratello invece è completamente diverso, per lui al massimo il disegno consiste nel realizzare auto dagli innumerevoli tubi di scappamento, o treni dai vagoni infiniti.
Ha una creatività decisamente più concreta e forse ha preso dalla sottoscritta che, come lui, da piccola voleva fare il meccanico delle auto 🙂
Naturalmente qui conserviamo tutto, abbiamo scatoloni di opere complete e incomplete che sicuramente diventeranno un tesoro da riscoprire quando diventeranno grandi!
Questo post è offerto da Crayola. Non solo colore ma esperienze creative.