La suzione è uno dei primi riflessi istintivi che il neonato manifesta. Un riflesso che il bambino ha già nella pancia della mamma, come testimoniano alcune ecografie che immortalano il feto nell’atto di succhiarsi il pollice.
Oltre che per soddisfare il bisogno di nutrirsi e quindi di garantirsi la sopravvivenza, con la suzione il bambino trova un modo per combattere lo stress che può essere causato da molteplici fattori in un mondo che vede per la prima volta dove tutto è sconosciuto.
Il ciuccio in questo frangente è un elemento importantissimo. La sua forma richiama quella del capezzolo della mamma e aiuta il piccolo ad autoconsolarsi quando la mamma non c’è.
Questo aspetto psicologicamente positivo, vale anche quando il bambino diventa più grande e spesso, verso i tre anni, è il bambino stesso ad acquisire abbastanza fiducia in sé stesso da abbandonare spontaneamente l’oggetto.
Va specificato che nel primo mese di vita l’OMS (Organo Mondiale Sanità) ne sconsiglia l’utilizzo a favore dell’attaccamento al seno ogni qual volta il neonato ne manifesti la necessità, in modo da avviare nel miglior modo possibile l’allattamento.
Alcuni studi hanno fatto notare come, il proporre il succhietto al bambino prima di dormire possa ridurre il rischio di morte in culla (SIDS), limitando il rischio che il piccolo assuma delle posizioni pericolose come quella prona e la possibilità che entri in uno stato di apnea.
Un uso eccessivo e prolungato nel tempo del ciuccio, può provocare deformazioni alla dentizione e al palato. Infatti è raccomandato interromperne l’uso intorno ai 3 anni in modo da limitare il problema del “morso aperto” (vedi “Bambini e dentini”). Altra importante raccomandazione a favore della salute dei denti del bambino è quella di non intingere il ciuccio in zucchero o miele. Questa cattiva abitudine favorisce la formazione della carie e, a volte, può far spuntare dentini già cariati.
Però non tutti i bambini arrivati a tre anni rinunciano spontaneamente a questo oggetto per loro preziosissimo! In questo caso i genitori dovranno giocare d’astuzia, munirsi di pazienza e impegnarsi in modo che il distacco dal ciuccio non sia vissuto come un trauma da parte del bambino.
E’ emotivamente e psicologicamente controproducente far sparire il ciuccio senza darne spiegazioni al piccolo!
Il consiglio è innanzitutto affrontare il problema in un momento di serenità e stabilità del bambino. Non quindi far coincidere il togliere il pannolino o avvenimenti importanti come potrebbe essere l’arrivo di un fratellino.
La fantasia dei bambini può tornarci utile ed essere un valido supporto per raggiungere un buon risultato senza causare traumi inutili ai nostri figli.
Io ho fatto così:
Dopo i due anni compiuti, mia figlia facendo colazione abbandonava il ciuccio sul tavolo per poi andare a giocare lasciandolo li. Io lo toglievo alla vista mettendolo dentro al cassetto e non lo tiravo fuori se non al momento della nanna o quelle rarissime volte che me lo chiedeva durante il giorno.
Verso Natale dello stesso anno, quando la bimba aveva poco più di 2 anni e mezzo, facendo leva sul suo grande amore verso gli animali, le ho detto con aria triste che la mamma topolina aveva avuto i cuccioli e non aveva nemmeno un ciuccietto da dare loro per non farli piangere… le chiesi se sarebbe stata così gentile da regalarle il suo e lei dopo un momento di riflessione mi disse di sì. A quel punto le spiegai bene che se lo avesse davvero regalato ai topini non lo avrebbe più potuto riavere indietro e se era convinta doveva lasciarlo sul comodino in modo che mamma topina lo prendesse. Fu così, si addormentò senza, io lo feci sparire e lei da allora non lo volle più. Me lo nominò un paio di volte nei mesi sucessivi, ma più con aria di curiosità che per nostalgia.
Esistono infinite storielle che si possono inventare, dalla fatina dei ciucci ce lo porta via per le fate bambine al ciuccio stanco che va in pensione… ad ogni bimbo la sua!
Qui ( http://www.noimamme.it/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=336 ) potrete trovare la testimonianza di altre mamme alle prese con il “distacco da ciuccio”.
io sono alle prese con “il via ciuccio” al momento senza grandi risultati…aspetto che superi l’impatto dell’asilo per poi agire ocn più fermezza !