Chi di noi non ha mai sentito parlare della notte di Halloween?
Appartiene alla tradizione e alla cultura anglosassone ma, da diversi anni, anche in Italia viene festeggiata: un’occasione per dar sfogo alle più macabre e divertenti fantasie e trasformare in gioco tutte le paure che ribollono nelle profondità della mente.
Per i bambini, in particolare, è un evento divertente nel quale trasformarsi in streghe, vampiri e scheletri alla ricerca di dolcetti suonando i campanelli delle case al grido di “dolcetto o scherzetto?” (trick or tread?). Attenti però: se optate per una comoda serata in poltrona e non aprite la porta per regalare caramelle e altre dolcezze, sarete vittime di qualche scherzetto!
Halloween è una celebrazione che ha origini molto remote. Gli antichi Celti che abitavano in Gran Bretagna, Irlanda e Francia festeggiavano l’inizio dell’anno nuovo il 1°Novembre, per la fine della “stagione calda” e l’inizio della “stagione delle tenebre e del freddo”.
Il termine Halloween deriva dal fatto che il 31 di ottobre è la vigilia di Ognissanti. Presso i popoli dell’antichita’ la celebrazione di “Ogni Santi” iniziava al tramonto del 31 ottobre e pertanto la sera precedente al 1° Novembre era chiamata “All Hallows’ Eve” (Eve=vigilia), ma anche “All Hallows’Even” ( Even=sera) che venne abbreviato in Hallows’Even, poi in Hallow-e’en ed infine in Halloween.
Un tempo la gente credeva che nella notte di Halloween gli spiriti e i fantasmi abbandonassero le tombe per ricercare il calore delle loro vecchie case. Per questo motivo le persone si mettevano in costume: per spaventare gli spiriti! Quindi i costumi dovevano essere il più possibile spaventosi e terrificanti. Lasciavano anche del cibo ed altri doni (treat) vicino alla porta di casa, in modo da placare gli spiriti e non far distruggere loro né le case né i raccolti.
Iniziarono anche a intagliare delle facce nelle rape in cui mettevano delle candele illuminate, sperando che la simulazione di un’anima dannata potesse far scappare i fantasmi.
La carestia delle patate in Irlanda tra il 1845 e il 1850 obbligò più di 700.000 persone ad immigrare in America portando con loro anche la tradizione di Halloween e di Jack o’Lantern.
Le rape però non erano così diffuse come in Irlanda (anche se venivano utilizzate anche patate e barbabietole), così le sostituirono con la zucca americana.
Oggi la zucca intagliata che rappresenta la faccia sogghignante del furbo fabbro è forse l’icona più famosa di Halloween.
Ma forse non tutti conoscono la leggenda della lanterna di Jack che ora vi propongo:
“La notte del 31 ottobre di tanti anni fa un fabbro di nome Jack, stravagante e molto tirchio, incontrò, in una locanda del suo paese, la Morte, che cercò di portarlo via con sé.
Stava per cadere nelle sue mani, quando riuscì ad imbrogliarla: le disse che sarebbe andato con lei se gli avesse offerto un ultimo boccale di succo di zucca. Così la morte si trasformò in una monetina per pagare all’oste l’ultimo desiderio di Jack, ma lui fu abbastanza veloce da riuscire ad intascarsela.
Poiché Jack indossava al collo una croce d’argento, oggetto che aveva un potere magico in grado di indebolire i poteri della Morte, ella non riuscì più a tornare nella sua forma originaria.
Jack allora stipulò un nuovo patto con lei: l’avrebbe lasciata andare purchè per almeno 10 anni non fosse tornata a reclamare la sua anima. La Morte accettò.
Dieci anni dopo Jack e la Morte si incontrarono di nuovo. La Morte era tornata per la sua anima, ma Jack, riflettendo velocemente, gli disse: “Verrò ma prima potreti prendermi una mela da quell’albero?”. La Morte credendo di non aver nulla da temere si issò sulle spalle di Jack per raggiungere la mela. In quell’istante Jack incise, con un coltello, una croce sul tronco dell’albero di mele, imprigionando la Morte a mezz’aria incapace di raggiungere Jack e la sua anima. Jack gli fece promettere di non tornare più a reclamare la sua anima e, messa alle strette, la Morte accettò.
Gli anni passarono e anche Jack morì. A causa della sua vita da ubriacone e truffatore, non fu ammesso in cielo e quando la sua anima arrivò davanti alle porte del regno della Morte ella, come promesso, non lo accettò e lo cacciò tirandogli addosso un tizzone ardente e urlandogli di tornare da dov’era venuto!
Jack se ne servì per illuminare la strada e, affinchè non si spegnesse col vento, lo mise sotto una zucca che trovò in un campo vicino.
Da allora Jack vaga smarrito con il suo lumino in attesa di ritrovare qualcuno che lo accolga ed è il simbolo delle anime smarrite che cercano la loro via”
In alcune versioni non è la Morte a sfidare Jack ma il Diavolo in persona!
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Quando la racconto ai bambini a scuola, impazziscono sempre….Grazie Silvia
[…] stampi andranno più che bene. In questa stagione potete trovare degli stampini ‘spooky’ per Halloween, oppure con le forme dell’autunno – foglie, pupazzi di neve e pini. Prendete anche qualche […]