Fracomina ha stimolato le polemiche dell’opinione pubblica con una serie di cartelloni pubblicitari, dove ragazze (con nomi biblici) descrivono sé stesse in poche ma forti parole. Uno dei cartelloni più discussi è quello dove Maddalena dice di fare la escort (leggi prostituta di alto borgo – diciamo le cose come sono) e di non essere una ragazza facile.
I pubblicitari hanno ancora come obiettivo il “far parlare” di un marchio? Se sì, e questo è il solo scopo, ci riescono. Ma non siamo più negli anni 70 dove c’erano le prime uscite dalla censura: forse la gente ora potrebbe cominciare ad associare a questa pubblicità un punto negativo al marchio.
Sicuramente se ne parla, ma questo marchio ci resterà in mente quando andremo a comperare? E se sì, come positivo o negativo?
La domanda è molto interessante e la rivolgo a voi chiedendovi di rispondere con un commento qui sotto.
La mia risposta: non comprerò Fracomina. E’ il momento che il consumatore faccia pesare le sue opinioni alle aziende (di moda, ma non solo), opinioni che possono anare al di là del prodotto. Ad esempio è ora di prendere in considerazione l’attenzione ecologia delle aziende insegnando loro che non ci interessa poi molto se Maria non è vergine.
Dite la vostra!
hai perfettamente ragione, quando le pubblicità sono troppo forti, ne perde il prodotto pubblicizzato.Ricordiamo lo spot ma non ricordiamo che prodotto hanno pubblicizzato. Inoltre è ora che rispettino con un pò di pudore anche le fascie deboli. I prodotti pubblicizzati con spot violenti o volgari non vanno comprati